ELETTI I DELEGATI FERRARESI AL CONGRESSO DI CHIANCIANO

Nella giornata di giovedì 3 luglio 2008, l’assemblea provinciale dei Verdi di Ferrara ha eletto all’unanimità i delegati al Congresso nazionale straordinario dei Verdi che si terrà a Chianciano dal 18 al 20 luglio.
I delegati sono: Barbara Diolaiti, Alberto Ronchi, Brunella Lugli, Leonardo Fiorentini; supplenti: Sergio Golinelli, Lina Pavanelli, Stefano Cavallini, Annalisa Croci.
Con questa elezione salgono a 18 i delegati dell’Emilia Romagna collegati alla Mozione “Per Un Nuovo Inizio” (prime firme Maurizio Pieroni, Barbara Diolaiti, Marcello Saponaro), contro i 12 eletti dalla Mozione “Ritorno al futuro” (prime firme Grazia Francescato, Angelo Bonelli, Marco Lion). Ancora non conosciamo però gli esiti delle assemblee di Parma, Reggio Emilia e Rimini.
Sono in tutto 6 le Mozioni presentate al Congresso. La Mozione Francescato, risulta attestata attorno al 57% anzichè a quell’80% ampiamente propagandato nel corso degli ultimi mesi. Le altre Mozioni, assieme, compongono IL 43%.

“Per Un Nuovo Inizio” è la Mozione nazionale nata dal percorso avviato a Ferrara lo scorso 20 aprile che ha aggregato Verdi di numerose regioni: Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Marche, Lombardia, Lazio, Toscana, Campania, Liguria. La Mozione pone al centro la necessità di una svolta radicale in netta discontinuità con le politiche e il gruppo dirigente di Pecoraro e si articola attorno a tre questioni centrali.
La prima è relativa al ruolo dei Verdi: chiude il deleterio e fallimentare progetto de La Sinistra Arcobaleno e indica il percorso per la costruzione di un soggetto Verde autonomo e profondamente rinnovato in grado di aggregare tutti gli ecologisti oggi presenti negli altri partiti del Centro – Sinistra e nella società e di definire alleanze con le altre forze politiche e con le associazioni sulla base dei contenuti e non di opzioni predeterminate a tavolino.
La seconda questione riguarda la capacità di coniugare governo e cultura del limite per dare risposte alla crisi in atto modificando questo modello di sviluppo sociale ed economico, i sistemi di produzione, la gestione del territorio, gli stili di vita individuali; fondamentale in tal senso il ruolo dei servizi pubblici locali (proprietà di reti idriche e del gas interamente pubbliche) quale strumento per garantire i beni comuni, a partire dall’acqua per la quale si indica non solo la proprietà, ma anche la gestione interamente pubblica e affidate a Enti di Diritto Pubblico.
La terza questione tocca gli aspetti organizzativi interni e prevede modifiche profonde in termini di trasparenza e in direzione realmente democratica e federalista: non dei “centri”, ma una struttura a rete con dei nodi che la tengano insieme.

L’ufficio stampa

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