Il coraggio di osare: appello agli ecologisti

Le ultime elezioni europee sono state per Sinistra e Libertà,  e quindi per i Verdi, un fallimento come già un anno fa era accaduto alla Sinistra Arcobaleno. Il risultato delle europee è stato ancor più negativo rispetto alle elezioni politiche del 2008 perché, pur in assenza del richiamo al ‘voto utile’, gli oltre due milioni di voti in uscita dal PD non sono stati conquistati da Sinistra e Libertà.       Mentre, perciò, i Verdi italiani scompaiono per la prima volta dal Parlamento europeo, come già accaduto dal Parlamento nazionale, in Europa gli ecologisti registrano uno storico successo elettorale da Nord a Sud . Infatti, i Verdi in Europa moltiplicano i voti e i seggi, superando il 10% in almeno dieci paesi; con  straordinari risultati in Francia (sopra il 16%), in Germania , in Austria, in Inghilterra , ma anche in Grecia (dove riescono ad eleggere per la prima volta un parlamentare  europeo). Nel novembre scorso, poi, i Verdi negli USA hanno raddoppiato gli eletti in centinaia di località, in contemporanea alla vittoria di Obama.

Siamo tutti chiamati a decidere con coraggio di provare a far uscire i Verdi italiani da una situazione di inarrestabile declino e perdita di consensi, rilanciando nel paese un forte progetto ecologista capace di dare una risposta, anche assumendo responsabilità di governo, alla crisi economica globale, ai cambiamenti climatici, all’aggressione alle risorse naturali, ai diritti di tutti gli esseri viventi. Un progetto che metta al centro della propria azione la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici attraverso una programmata riconversione ecologica dell’economia e della società.    Abbiamo per troppi anni rinunciato a parlare a tutti cittadini, per rivolgerci ad una parte limitata e ideologizzata della popolazione, dimenticando colpevolmente che le nostre tematiche sono universali e trasversali. Questo ha portato i Verdi ad essere interlocutori solo di parti limitate  e non di tutti.

Dobbiamo quindi lavorare per portare la questione ecologica ad essere centrale nella politica e nella società del nostro paese, consapevoli che le nostre proposte sono già, in tutto il mondo, il motore per avviare una radicale trasformazione  della nostra società e dell’ economia, in un percorso culturale e politico di ricostruzione del senso di appartenenza ad una comunità quale soggetto collettivo.    C’è un aspetto però che dobbiamo affrontare con risolutezza e che riguarda noi stessi , ovvero la nostra inadeguatezza a poter avviare un simile ed ambizioso processo da soli. Dobbiamo, perciò, lavorare da subito  per costruire una “rete ecologista” insieme a quella “moltitudine”, a quel grande movimento di milioni di uomini e donne  che in migliaia di comitati,  associazioni, pratiche comuni collegate tra loro, si occupano di ecologia, diritti, pace, nonviolenza, nuova economia, legalità, cooperazione internazionale e decentrata, democrazia, e recuperando alla causa militante ecologista  quelle intelligenze che lavorano nel mondo della ricerca, della scienza, della cultura, dell’informazione e dell’imprenditoria.

Dobbiamo metterci a disposizione di  un nuovo percorso, favorendo e  stimolando l’avvio nel paese di una fase costituente ecologista, che sappia anche mettere in discussione il vecchio modello partito, per dare più spazio ad una politica di partecipazione  e di democrazia, nel rispetto di un reale federalismo. Per favorire, come auspichiamo e ci impegniamo a fare, la nascita di un nuovo movimento politico ecologista, dobbiamo superare il modello politico e organizzativo della Federazione nazionale dei Verdi, per come l’abbiamo conosciuta e soprattutto per quello che è diventata negli ultimi anni.  Questo non significa per noi in alcun modo liquidare i Verdi, ma, al contrario, favorire nel nostro paese la nascita di una nuova soggettività politica verde, collegata all’esperienza verde europea.    La destra oggi al potere in Italia rappresenta un pericolo per la democrazia, per i diritti e per l’ambiente, mentre la sinistra di cui siamo stati alleati rivela tutta la sua inadeguatezza a rappresentare una alternativa credibile. Per questo è necessario porsi in modo prioritario l’elaborazione e costruzione di una nuova proposta politica autonoma, credibile e capace di futuro. E per questo è anche necessario porsi da subito il tema delle alleanze, lavorando anche alla nascita di un centrosinistra nuovo nei contenuti e nelle modalità, che si lasci alle spalle la fallimentare politica di autosufficienza del Pd: un’alleanza di cui deve essere parte decisiva una forza ecologista autonoma, che, come si è verificato in Europa, possa rappresentare un determinante e strategico valore aggiunto.    L’attuale dirigenza della Federazione dei Verdi, in assenza di qualsiasi dibattito interno tempestivamente convocato, sembra invece lavorare per sciogliere definitivamente  l’esperienza verde in Sinistra e Libertà, benché l’intero gruppo dirigente nazionale termini il proprio mandato col luglio 2009, quindi ben prima dell’Assemblea nazionale convocata per ottobre .

In questi ultimi mesi l’attuale dirigenza della Federazione dei Verdi ha stimolato e favorito la nascita dei coordinamenti di Sinistra e Libertà, non opponendo alcuna obiezione allo scioglimento di gruppi consiliari regionali verdi per formare quelli della Sinistra. A questa scelta, che ha anche prodotto la sostanziale invisibilità della presenza verde autonoma nelle recenti elezioni amministrative, va data una risposta immediata e determinata, dando voce a tutti i Verdi che non intendono sciogliersi in una formazione politica che ripropone simboli, linguaggi e contenuti già consumati tante volte nella vicenda politica della sinistra italiana.      Assenza di democrazia, forzature statutarie, imposizione di fatti compiuti anche a livello territoriale e delle istituzioni rappresentative  stanno caratterizzando questa fase all’interno della Federazione dei Verdi, calpestando la volontà degli iscritti, elettori e simpatizzanti Verdi che non vogliono sciogliersi in Sinistra e libertà e che intendono invece impegnarsi per costruire una fase costituente di tutti gli ecologisti in Italia.    Sarebbe totalmente irresponsabile far sì che nel terzo millennio non esistesse in Italia una forza ecologista autonoma e politicamente organizzata, considerata anche  la marginalità a cui sono relegate le tematiche ecologiste nelle altre forze politiche.

C’è bisogno di un movimento politico ecologista che sappia parlare, a 360 gradi, con tutti i cittadini, forte della propria identità culturale e autonomia politica, ma capace anche di costruire alleanze e di portare la questione ecologica al centro della politica in Italia. Le grandi questioni come la pace nel mondo, il contrasto ai cambiamenti climatici, la lotta alla povertà e ad ogni tipo di discriminazione, la sicurezza alimentare, la lotta allo smog e al traffico, la tutela della salute, la giustizia sociale, i diritti dell’infanzia, la cura del verde, i diritti degli animali, la tutela della biodiversità, la politica energetica basata sulle energie alternative, sul risparmio ed efficienza energetica, le politiche ecologiche per rilanciare l’economia e quindi l’occupazione attraverso la ‘green economy’, sono temi che riguardano tutti i cittadini e non solo una parte di essi.     Dobbiamo avere il coraggio di osare ancora.  La costruzione di nuovi contenitori  frutto solo di assemblaggi e di vecchie alchimie politiche è stata già punita due volte dagli elettori. Non dobbiamo preoccuparci del nostro futuro particolare, ma del futuro dell’ambientalismo italiano e dell’ecologia politica. Per questo chiediamo, a chiunque condivida questa preoccupazione e questa speranza, di unirsi  per lanciare al paese la nuova sfida ecologista in una nuova costituente ecologista.    Questo “Appello agli ecologisti” vuole essere uno strumento di riflessione e di iniziativa rivolto sia ai Verdi, sia alla più ampia area di tutti gli ecologisti interessati ad un rilancio della sfida ecologista in Italia e con un forte riferimento europeo. Non è un testo “chiuso”, ma soltanto un punto di partenza. A chi lo legge, se lo condivide nella sostanza, chiediamo tanto una iniziale sottoscrizione, quanto eventuali suggerimenti, osservazioni e proposte per migliorare il documento e renderlo più partecipato e condiviso.

In questa prima fase di raccolta, le sottoscrizioni del documento e le eventuali osservazioni possono essere inviate a Marco Boato e ad Angelo Bonelli.

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PRIMI SOTTOSCRITTORI DELL’APPELLO IN ORDINE ALFABETICO Gianfranco Bettin Marco Boato Angelo Bonelli Nando Bonessio Daniela Caprino Veronica Cerea Caterina Di Bitonto Barbara Diolaiti Pino Finocchiaro Antonio Fiorenzani Paolo Galletti Sergio Golinelli Daniela Guerra Sepp Kusstatscher Lorenzo Lombardi   Gregorio Mariggiò Daniele Massaro Pinuccia Montanari Cristina Morelli Aurelio Morrone Camillo Piazza Maurizio Pieroni Roberto Repossi Natale Ripamonti Alessandro Ronchi Susanna Scotti Sauro Turroni Gabriele Volpi Luana Zanella

Domenico Acquotti Emilia Romagna Francesco Alemanni Lazio Marcello Allegri Toscana Marcello Angelone Campania Fiorella Aprosio Liguria Carmen Barasi Emilia Romagna Dino Barrera Piemonte Leopoldo Barretta Campania Maria Rosa Battaglia Liguria Roberto Bellan Lombardia Elena Berti Trentino Elda Bertoldi Emilia Romagna Vitaliano Biondi Emilia Romagna Sandro Boato Trentino Cristina Boccadoro Lazio Maria Boncompagni Lazio Liliana Boninsegna Lombardia Riccardo Bottazzo Veneto Alex Canella Emilia Romagna Anna Catalani Lazio Fiore Cava Calabria Anna Ceola Trentino Baldassarre Cesarano Campania Vilma Cirina Sardegna Robin Michele Clavarino Luciano Coluccia Toscana Lucia Coppola Trentino Angela Coraggio Campania Fabio Corgiolu Lombardia Luca Dall’Orto Liguria Carmela De Gaetano Campania Paolo De Marchi Veneto Pasquale Del Gaudio Campania Maurizio Diaco Lombardia Matteo Di Bello Campania Emma Di Girolamo Trentino Claudio Erani Emilia Romagna Claudio Renato Fantone Lazio Francesco Ferraro Campania Leonardo Fiorentini Emilia Romagna Paolo Fontana Emilia Romagna Brigitte Foppa Trentino Sud Tirolo Fulvio Forrer Trentino Giovanni Forte Lazio Graziella Furini Lazio Vincenzo Galati Piemonte Sandra Gasbarri Lazio Antonio Giordano Campania Daniele Graziano Lazio Antonio Iovino Campania Olol Jackson Lazio Aldo Keller Trentino Alessandro Leonetti Calabria Ivan Leonetti Calabria Ivana Lindia Calabria Fabrizio Lonati Lazio Flavio Longo Calabria Francesco Longo Lazio Luigi Lusciano Campania Alessandro Malistesta Puglia Stefania Manini Lombardia Silvio Manna Calabria Leopoldo Maresca Campania Luigi Maresca Campania Elena Marella Liguria Francesca Marino Liguria Massimo Marino Piemonte Luciano Martinello Trentino Alfonso Mauriello Campania Giannandrea Mencini Veneto Antje Messerschmidt Trentino Maurizio Migliarini Trentino Annunziato Milito Calabria Iva Monciatti Toscana Daniela Mordacci Emilia Romagna Sandra Morelli Emilia Romagna Giovanni Morrone Calabria Natalie Naim Lazio Nicoletta Naldini Emilia Romagna Giuseppe Napoli Calabria Ada Natali Lazio Matteo Nicoletti Calabria Sonia Ostrica Lazio Marco Papi Lazio Fausto Pardolesi Emilia Romagna Elisabetta Patelli Lombardia Giorgio Pedrotti Trentino Ciro Petruccione Campania Aldo Pompermaier Trentino Paolo Pontillo Emilia Romagna Ruggero Pozzer Trentino Rino Pruiti Lombardia Carmine Quintiero Calabria Tonino Ricci Lazio Stefano Romboli Toscana Alessandro Rosasco Liguria Patrizia Rovelli Lombardia Floria Ruele Trentino Sandra Ruggeri marche Antonio Ruocco Campania Loredana Sabatino Campania Renato Sabini Lazio Italo Sapia Calabria Angelo Sarcinelli Campania Alessandro Scapinelli Emilia Romagna Maria Schiano Lo Moriello Campania Chiara Salvatorelli Emilia Romagna Stefania Schettino Campania Giovanni Somma Campania Giovanni Spagnuolo Campania Giovanni Spedicati Calabria Massimiliano Spingi Lazio Paolo Stellino Lazio Giuseppe Teodoro Lazio Antonella Todisco Campania Dario Ukmar Emilia Romagna Giovanni Verdoliva Campania Fernanda Veropalumbo Campania Federico Vetrugno Puglia Stano Via Calabria Alfredo Vigarani Emilia Romagna William Vittori Longhi Lombardia Odilia Zotta Trentino Giuseppe Zurlo Campania

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