Rifiuti: gli effetti delle sciagurate scelte della Provincia

RIFIUTI: GLI EFFETTI DELLE SCIAGURATE SCELTE DELLA PROVINCIA.
VOGLIAMO DIVENTARE LA DICARICA DI TUTTI I TERRITORI IN EMERGENZA? IL  COLPEVOLE SILENZIO DI TUTTE LE FORZE POLITICHE RAPPRESENTATE NEI CONSIGLI.

Come volevasi dimostrare. Non era una previsione difficile, nonostante la raffica di dichiarazioni depistanti dell’assessore all’Ambiente e della Presidente della Provincia di Ferrara, circa una presunta “emergenza rifiuti” nella nostra provincia. L’ampliamento di 55.000 tonnellate, concesso dalla Provincia per “riprofilare” il corpo della discarica “Crispa” di Jolanda di Savoia, è stato usato per smaltire rifiuti speciali provenienti da altre province, dato che l’impiantistica prevista dal Piano Rifiuti garantisce già l’autosufficienza del territorio provinciale. Nemmeno che i rifiuti smaltiti siano quelli dell’emergenza napoletana (quella sì assolutamente vera) desta sorpresa. E’ noto come il confine tra speciali ed urbani sia estremamente labile: basta una semplice selezione meccanica per trasformare l’immondizia domestica in “parte di rifiuti urbani e simili non compostata”, codice CER 19 05 01, e in “altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti […], codice CER  19 12 12: entrambi inclusi opportunamente tra quelli autorizzati dalla Provincia.
La nostra preoccupazione ora è legata fondamentalmente a due aspetti della questione:
le ventimila tonnellate arrivate da Napoli, travestite da “speciali”, hanno, con ogni probabilità, aggirato il sistema di controlli e verifiche faticosamente costruito con l’accordo tra Regioni, basandosi unicamente su contratti tra società; non sappiamo cosa sia arrivato e, se non fosse stato per il quotidiano dei Verdi, Terra, anche il fatto in sé sarebbe rimasto ignoto (nessuna comunicazione è giunta da AREA);
nel caso, sciagurato, in cui la Provincia, contro ogni logica, dovesse autorizzare l’ampliamento di 250.000 t richiesto da AREA (e le 60.000 richieste da Soglia) la provincia di Ferrara diventerebbe il riferimento naturale per tutti i territori incapaci di smaltire i loro rifiuti (anche Roma è ormai in emergenza), al di fuori da qualsiasi possibilità di accordo e controllo da parte delle istituzioni (locali e nazionali, amministrative e tecniche).                                                                                                                                                                                                                                 Chiediamo quindi che Area renda note le proprie intenzioni e metta al corrente i cittadini di eventuali accordi già definiti per operazioni identiche o analoghe a quella svelata grazie a Terra, prima che la VIA per il nuovo ampliamento sia conclusa.
Un’ultima considerazione. Il Piano Rifiuti in vigore scade nel 2012. Il 2011 sta terminando senza che gli appelli per l’apertura di un confronto pubblico abbiano avuto il benché minimo effetto, mentre i cittadini dei territori coinvolti rimangono sospesi a risposte che non arrivano. Non solo, continua l’ormai ineffabile blak out dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti, i cui ultimi dati risalgono al secondo quadrimestre del 2010. Il tutto nel silenzio assoluto e colpevole delle forze politiche rappresentate nei diversi Consigli, nessuna esclusa. Che tristezza!

Verdi di Ferrara per la Costituente Ecologista

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