L’ambientalismo del “fare”

VIA LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE SULLE OPERE E VIA LIBERA ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA: E’ QUESTO L’AMBIENTALISMO DEL “FARE” DI PARTITO DEMOCRATICO – ITALIA DEI VALORI?

[INTERVENTO INVIATO ALLA STAMPA LOCALE]

Egregio direttore,

le chiediamo ospitalità per una riflessione (e alcune domande indirette ai candidati Pd-Idv che si dichiarano “ambientalisti”) sulla parte del programma della coalizione Partito Democratico – Italia dei Valori dedicata all’ambiente e ai servizi pubblici locali.

E’ noto che il loro programma in tema di energia ammette, poiché non esclude, l’utilizzo del nucleare e del carbone e già questo non sembra, francamente, particolarmente “ambientalista”, ma i due aspetti che lasciano davvero sconcertati riguardano la Valutazione d’Impatto Ambientale delle opere e la privatizzazione dell’acqua.

Partito Democratico – Italia dei valori vogliono “Modernizzare l’Italia” e proprio il primo dei dodici punti di programma prevede che le procedure di VIA sulle opere debbano concludersi in tre mesi con successivo divieto di revoca delle autorizzazioni o sanzioni pecuniarie elevate agli amministratori pubblici che decidessero di farlo. In pratica significa impedire qualunque seria Valutazione di Impatto Ambientale: tanto varrebbe abolire la VIA perché, per intenderci, tre mesi non sarebbero probabilmente bastati nemmeno per leggere, solo leggere, la documentazione relativa all’Idrovia ferrarese.Il limite di tre mesi ha il concreto obiettivo di costringere le Amministrazioni a dire sì a qualunque opera, senza poter minimamente valutarne l’impatto sull’ambiente e sulla qualità di vita delle persone. Da tempo Confindustria chiede misure di questo tipo.

Sull’acqua il problema è anche più serio.

La moratoria in essere impedisce fino al 31 dicembre 2008 la privatizzazione dei servizi idrici. Una prima importante vittoria del movimento italiano per l’acqua pubblica che, sulla proposta di legge a difesa della proprietà e della gestione interamente pubbliche dell’acqua ha raccolto oltre 400.000 firme.

Tuttavia la ministra Lanzillota (PD) e l’ex ministro Alemanno (PDL) hanno di recente dichiarato: la privatizzazione “deve riguardare anche il settore dell’acqua”, “l’in house in questo settore va messo al bando”. Le riforme sono già pronte, la convergenza tra PD e PDL è totale.

L’ONU parla di “Crisi Mondiale dell’Acqua”, di epicentri nel Mediterraneo, Cina, India, USA.

Il World Economic Forum di Davos afferma che l’acqua sarà il maggiore problema del mondo.

Le banche lanciano titoli e certificati sull’acqua, le multinazionali Vivendi e SUEZ si preparano fondendo i loro assetti societari e allo stesso modo si organizzano fusioni nazionali (HERA- IRIDE – ENIA – ACEA, tanto per citarne una che ci riguarda molto da vicino) al fine di controllare un bene che deve invece essere di tutti.

Garantire la proprietà e la gestione interamente pubbliche dell’acqua è obiettivo principale del movimento ecologista ovunque nel mondo.

La coalizione Partito Democratico – Italia dei Valori prevede, al contrario, la privatizzazione delle reti, degli acquedotti, della gestione del servizio idrico.

Siamo convinti che le privatizzazioni dei servizi pubblici locali svuotino il senso di appartenenza ad una comunità trasformando le autorità locali in semplici azionisti.

Le posizioni di Partito Democratico – Italia dei valori su VIA e privatizzazione dell’acqua non sono incidenti di percorso, ma indicano una inequivocabile visione del mondo e chiariscono anche cosa si intenda per “ambientalismo del fare”.

Per questo, anche per questo, pur con le nostre contraddizioni e in un momento per noi talmente difficile da impedirci di condurre la campagna elettorale, pensiamo che quel programma dimostri, quanto meno, che gli ambientalisti all’interno del Partito Democratico non sono minimamente in grado di orientarne le scelte e che una forza politica ecologista autonoma sia indispensabile anche in Italia.

Federazione provinciale dei Verdi

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