Sulle elezioni in Trentino

IL TRENTINO SPAZZA VIA IL VENTO DI DESTRA,
I VERDI RINASCONO, AUTONOMI, NEL CENTRO-SINISTRA DI LORENZO DELLAI
SEGNALE CHIARO DI LIVELLO NAZIONALE

Nonostante le previsioni di gran parte degli organi di stampa nazionali e locali, non solo l’ondata leghista e di destra non è prevalsa nelle elezioni legislative della Provincia autonoma di Trento, ma la vittoria del centro-sinistra autonomista di Lorenzo Dellai ha assunto proporzioni enormi, con oltre il 20% di scarto sul candidato avversario Sergio Divina.

A discapito delle infauste previsioni di troppi, il Trentino si è dimostrato ancora una volta il baluardo di un centro-sinistra equilibrato ed aperto, ben radicato nei valori dell’autonomia, della solidarietà, della convivenza e dello sviluppo sostenibile e durevole.

C’è chi ha fatto la campagna elettorale a suon di “No alle moschee” e “No al voto agli stranieri”, fomentando la paura e alleandosi anche con neo-fascisti e neo-nazisti, ed ha perso clamorosamente. La coalizione di Lorenzo Dellai ha fatto appello alla ragione, alla responsabilità, al senso di comunità, al “noi” solidale rispetto all’ “io” egoistico, individualista e xenofobo. E’ questa la strada giusta, da percorrere in tutte le città.

I Verdi – con la lista Verdi e democratici del Trentino – hanno saputo rinascere e rilanciarsi nella coalizione di Dellai, di cui fanno parte da dieci anni, girando totalmente pagina rispetto alla fallimentare leadership di Pecoraro Scanio e rispetto alla catastrofica esperienza della Sinistra Arcobaleno delle elezioni politiche dell’aprile scorso.

In Trentino abbiamo riconquistato la nostra identità aperta e plurale e la nostra autonomia di forza ecologista ed ambientalista capace di coniugare proposte radicali e una cultura riformatrice di governo nell’ambito del centro-sinistra e fuori dalla “riserva indiana” di una estrema sinistra chiusa in se stessa e destinata all’auto-isolamento (1,1% il risultato de “La Sinistra” costituita da PRC e SD e 0,5% per il Pdci; entrambe le formazioni hanno presentato candidati a Presidente della Provincia alternativi a Dellai e non hanno eletto alcun consigliere).

All’esito del voto, i Verdi risultano essere la settima lista (2,8%) sulle ventidue che si sono presentate e la quarta forza politica della coalizione di Lorenzo Dellai, rientrando a pieno titolo nel consiglio provinciale.

L’ondata di destra che era partita dalle elezioni in Austria e in Baviera e che si era manifestata in modo travolgente nelle elezioni sudtirolesi – dove comunque i Verdi hanno ottenuto un ottimo risultato raggiungendo il 5,8% di consensi a fronte di un Pd al 6% – si è infranta tra le montagne del Trentino, dove è prevalsa la voglia di autogoverno democratico e responsabile, un desiderio di cambiamento, ma nella continuità e nella stabilità del quadro politico e istituzionale.

E’ un segnale chiaro che non va sottovalutato nè a livello nazionale nè ai diversi livelli locali.
I Verdi del Trentino e i Verdi dell’Alto Adige sono due delle tante federazioni provinciali impegnate, assieme ai Verdi di Ferrara, in quel percorso di rinnovamento dei Verdi nazionali – partito proprio da Ferrara il 21 aprile scorso – che al Congresso di luglio ha portato l’area di minoranza interna “Verdi per un nuovo inizio” all’elezione di propri rappresentanti nel coordinamento nazionale dei Verdi, tra cui la presidente dei Verdi ferraresi, Barbara Diolaiti. I risultati dei Verdi in Trentino e in Alto Adige sono la dimostrazione concreta della necessità e della possibilità di rilanciare una forza ecologista autonoma a tutti i livelli.

Federazione provinciale dei Verdi

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