Trasparenza, meritocrazia, costi della politica: perchè rimandare a domani ciò che si può fare oggi?

poltronaDal Partito Democratico al Pdl, dalle liste civiche alle liste civetta, da destra a sinistra, tutti promettono per il futuro trasparenza nelle nomine, meritocrazia, abbassamento dei costi della politica.
Ciò che non comprendiamo è perchè non lo facciano già ora anzichè prometterlo. Perché attendere l’esito elettorale per attuare questi intenti programmatici?

Siamo un po’ sconcertati. Sarà che su questo tema ci siamo sempre scontrati con dei “No” più o meno espliciti, con muri, a volte di pietra, altre di gomma.

Comprendiamo e apprezziamo che l’IdV abbia ritenuto opportuno chiedere ai propri candidati la  sottoscrizione di una “Carta Etica”, considerato che la volta precedente si sono trovati nel giro di niente  con il consigliere provinciale e un consigliere circoscrizionale, entrambi nominati anche in Cda di Aziende, trasferitisi in altro partito, ma la trasparenza come agire politico non può limitarsi a questo.

Ci permettiamo di ricordare che da anni proponiamo che vengano rese pubbliche (e noi lo abbiamo fatto ogni volta che ne siamo stati informati) le scadenze dei diversi Consigli di Amministrazione delle Aziende controllate o partecipate dal Pubblico, che venga data a tutte le cittadine e a tutti i cittadini la possibilità di proporsi; che il curriculum di chi viene nominato sia reso pubblico così come la motivazione, affinché tutti possano giudicare se è stata fatta la migliore scelta possibile o no.

Proposte che non hanno incontrato il gradimento dei nostri alleati, a partire dal più grosso, e poco è piaciuto anche il lavoro collettivo avviato, e mai completato, qualche tempo fa per ricostruire con trasparenza la “mappa del potere” (così veniva definita dalla stampa).

Vista l’indisponibilità degli altri a tradurre le dichiarazioni d’intenti in agire politico abbiamo allora proposto che tutti i partiti e i civici scegliessero almeno di inserire nei propri siti curriculum e compensi dei propri amministratori come noi avevamo già fatto da tempo (www.verdi.ferrara.it/sito/trasparenza), ma nessuno ha aderito alla sollecitazione.

Chiediamo loro di farlo ora, se è vero almeno in parte ciò che promettono. Speriamo davvero – perchè essendo per noi elemento programmatico essenziale questa volta non ci accontenteremo di impegni generici, e di accordi non ne abbiamo in realtà ancora definiti con alcuno –  di vedere nel sito del Pd, il cui segretario provinciale appare determinato su questo tema, i profili delle decine di amministratori di questo partito nominati nelle varie Aziende affinchè ogni cittadino possa giudicare se il criterio della meritocrazia ha guidato le scelte; la stessa proposta la rivolgiamo naturalmente a tutti dal Pdl al Pdci, dal Prc ai Socialisti, alle liste  civiche vecchie e nuove (a proposito: perchè non c’è nel sito di Progetto per Ferrara  il contratto da allenatore di calcio che legava al Comune di Ferrara il loro attuale candidato a Sindaco, allora city manager, compenso compreso?).

Se si vuole trasparenza la si pratichi, senza tanti proclami.

Il contenimento dei costi della politica negli ultimi anni è stato parziale, determinato solo da obblighi imposti dalla Finanziaria Prodi che però ha previsto tagli sulle Circoscrizioni, ma non su Parlamento e Regioni (se si vuole davvero diminuire i costi della politica e non restringere gli spazi di rappresentanza democratica forse è più sensato dimezzare i compensi di parlamentari, consiglieri e assessori regionali anzichè dimezzarne il numero). In ogni caso la Finanziaria Prodi è stata volentieri utilizzata per trasformare un Consiglio di Amministrazione in Amministratore Unico ed è tutto da dimostrare che la scelta su chi nominare nel ruolo sia stata poi ispirata a criteri di meritocrazia. D’altro canto se tanto si teneva a far prevalere la logica della meritocrazia si sarebbe scelto di organizzare Primarie del Centro Sinistra aperte, non di partito, come in altri territori è stato fatto e, a volte, con esiti sorprendenti.

La trasparenza e l’etica della politica non sono fiori da appuntarsi all’occhiello quando fa comodo. Se si vuole percorrere seriamente questa strada lo si può fare ora, uscendo ora dalle affermazioni generiche. Senza attendere l’8 giugno.

Barbara Diolaiti
presidente federazione provinciale dei Verdi

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