Indici di edificabilità a Comacchio

Le azioni di pressioni nel Consiglio Comunale di Comacchio da parte di alcuni rappresentanti di forze politiche del centrodestra, e non solo, per frenare la proposta di deliberazione sulla variante al Prg per le zone B, con il dimezzamento dell’indice di edificabilità allo 0,4 rispetto all’attuale 0,8, sono una conferma ulteriore di quanto poco in queste prese di posizione incidano le situazioni di degrado e di aggressione sotto gli occhi di tutti , che questo Prg ha prodotto nella trasformazione del territorio sulla Costa e a Comacchio e di quanto invece ancora prevalgano sull’interesse dei cittadini “poteri forti” che in nome della crisi vorrebbero giustificare un permanere inaccettabile di logiche edificatorie volte alla ulteriore compromissione del territorio. La Federazione Provinciale ed il Gruppo Consiliare in Provincia dei Verdi, in questi anni, con forza ed in più occasioni, hanno denunciato la progressiva cementificazione della costa con nuove costruzioni e ristrutturazioni con aumento di volumetria e hanno sollecitato l’Amministrazione di Comacchio ad affrontare le soluzioni necessarie per porre rimedio ad un Piano Regolatore rivelatosi ben presto incapace di contrastare questi fenomeni.

Abbiamo sempre sostenuto la necessità e l’urgenza di approvare una variante di salvaguardia per ridurre considerevolmente gli indici di edificabilità previsti nel PRG vigente, per evitare che l’approvazione di ulteriori piani particolareggiati ed il loro conseguente convenzionamento potesse compromettere la definizione del nuovo Piano Strutturale ed abbiamo condiviso la scelta di porre questo punto tra le priorità dell’Accordo territoriale tra Regione Emilia Romagna, Provincia di Ferrara e Comune di Comacchio sottoscritto nel dicembre 2007 .

E’ dunque indispensabile che l’Amministrazione di Comacchio mantenga con fermezza la volontà espressa di assumere decisioni che prevedano la revisione della potenzialità insediativa nelle zone ormai sature e che favoriscano la riqualificazione con diminuzione del carico urbanistico e delle volumetrie realizzabili. E ciò è ancor più necessario in un momento di crisi in cui le difficoltà economiche e la crisi occupazionale potrebbero costituire un facile alibi per alcuni nell’anteporre gli interessi particolari dell’industria edilizia alle attuali necessità della collettività,della stessa attività turistica, che può ricevere forte impulso e capacità attrattiva dalla difesa delle caratteristiche ambientali e culturali del territorio.

Brunella Lugli
Capogruppo Verdi per la Pace
Provincia di Ferrara

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