Carbone a Porto Tolle. Golinelli: la Regione ricorra alla Corte Costituzionale!

foto da greenpeace.it

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IL CARBONE A PORTO TOLLE: INTERVENTO DI SERGIO GOLINELLI (VERDI), ASSESSORE ALL’AMBIENTE DELLA PROVINCIA DI FERRARA

Il Governo Berlusconi ieri ha autorizzato la riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle. Lo ha fatto nonostante il giudizio negativo di ben due diverse perizie acquisite dalla Procura di Rovigo, prima tentando di scavalcare la Commissione nazionale di Valutazione Impatto Ambientale, poi introducendo nel Decreto Incentivi una norma che consente di procedere “in deroga alle vigenti disposizioni di legge nazionali e regionali che prevedono limiti di localizzazione territoriali” (…) “per la riconversione degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati ad olio combustibile in esercizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al fine di consentirne l’alimentazione a carbone o altro combustibile solido”.
Un provvedimento ad hoc, inserito in un testo nato con finalità totalmente diverse, che ha l’unico scopo di superare la Legge regionale del Veneto, che, per ovvi motivi, vieta l’uso di combustibili più inquinanti del gas naturale negli impianti termoelettrici collocati nei comuni compresi nel Parco Regionale del Delta del Po.
La scelta del carbone a Porto Tolle è in netta contraddizione infatti sia con la necessità di ridurre le emissioni di CO2, sia con l’impegno a rientrare nei limiti di qualità dell’aria, ampiamente e continuamente superati nella pianura padana, sia con la scelta di  difendere e valorizzare, attraverso l’istituzione dei Parchi, le risorse ambientali del territorio.
Ci stiamo battendo da anni, insieme alle popolazioni del Delta, contro un progetto insensato che vanificherebbe in un colpo solo gran parte degli sforzi che le nostre comunità stanno compiendo sui fronti cruciali della lotta ai cambiamenti climatici, della riduzione dell’inquinamento atmosferico, della difesa della biodiversità, della promozione economica del territorio attraverso lo sviluppo del turismo, della pesca e dell’agricoltura di qualità.
Ora occorre da parte degli Enti Locali,  della Regione Emilia Romagna e degli Enti Parco, che in questi anni hanno coerentemente contrastato questo progetto, una azione incisiva per impugnare il Decreto del Governo e gli atti ad esso connessi.  In particolare la Regione Emilia Romagna, che ne ha la facoltà, dovrebbe ricorrere alla Corte Costituzionale, per impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative che la Costituzione assegna alle Regioni nel campo della pianificazione territoriale.

Sergio Golinelli, assessore all’Ambiente e Agenda 21 della Provincia di Ferrara

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