Respingere l’ampliamento della discarica di Molino Boschetti: il Piano Rifiuti lo consente

E’ assolutamente necessario che la Provincia apra al più presto la discussione per il rinnovo del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (mancano meno di due anni alla sua scadenza), se si vuole consentire ai cittadini di partecipare effettivamente alla sua elaborazione. Non c’è bisogno però del nuovo Piano per dare alcune risposte che la comunità provinciale aspetta da tempo: tra queste quelle relative all’ ampliamento della discarica di Molino Boschetti e alla realizzazione dell’impianto di termolisi, rispetto alle quali i comitati locali continuano a tenere alta l’attenzione.
Non vi è nessun elemento del Piano che, in qualche modo, imponga l’ampliamento della discarica di Sant’Agostino.
Qual è infatti il ruolo dell’eventuale ampliamento di Molino Boschetti nel Piano Rifiuti? Due sono le funzioni che vengono individuate: lo smaltimento di parte dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti in provincia (il resto va all’inceneritore); lo smaltimento dei rifiuti urbani in caso di fermo imprevisto di entrambe le linee dell’inceneritore.
Nel primo caso il Piano non è chiamato a prevedere l’impiantistica necessaria, ma solo a valutare se la produzione locale (in calo secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Rifiuti) trova riscontro in un’adeguata capacità di smaltimento (come è noto la gestione dei rifiuti speciali è affidata per legge al mercato).
Per quanto riguarda la seconda funzione, si tratta di una previsione obbligatoria (i rifiuti urbani devono necessariamente essere smaltiti all’interno della provincia) anche se l’eventualità è piuttosto remota, data l’affidabilità degli impianti come quello di Ferrara. In ogni caso, il fabbisogno eventuale sarebbe al massimo di alcune migliaia di tonnellate/anno (in calo se verranno conseguiti gli obietti di raccolta differenziata previsti) e potrebbe essere soddisfatto tranquillamente in altri modi: il sistema provinciale delle discariche ha ancora una disponibilità residua, il cui utilizzo potrebbe essere opportunamente programmato, e si potrebbe ricorrere, come altre volte in passato, all’impianto meccanico biologico di Ostellato. Per l’impianto di termolisi non si comprende neppure come l’idea possa essere stata concepita, in quanto assolutamente non previsto ed in netto contrasto con la logica della pianificazione vigente.
In altre parole il Piano Rifiuti, pur avendo recepito l’accordo del 2006 tra i sindaci, che prevedeva anche l’ampliamento di Molino Boschetti, può funzionare benissimo senza la discarica di Sant’Agostino. I soggetti coinvolti, tutti pubblici (la Provincia, che ha la responsabilità dell’attuazione del Piano, e i Comuni dell’Alto Ferrarese, soci di CMV, che ha presentato i progetti di ampliamento), possono, dunque, decidere tranquillamente, senza altra motivazione, in accordo con la volontà espressa così chiaramente dai cittadini, di non realizzare i due impianti. E’ questo che noi chiediamo, così come un serio e maggiore impegno da parte della Provincia e dei Comuni per realizzare la parte di Piano fondamentale per il futuro: la riduzione della produzione di rifiuti (meno imballaggi, più riuso) e il recupero di materia attraverso la raccolta differenziata (raccolta porta a porta e stazioni ecologiche). Obiettivi questi rispetto ai quali la programmazione d’ambito, nonché l’azione concreta, anche secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Rifiuti, consultabile nel sito della Provincia, risultano ampiamente inadeguate rispetto agli obiettivi definiti dal Piano.

Sergio Golinelli
Co-portavoce dei Verdi per la Costituente Ecologista di Ferrara

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