Ancora sulla Discarica Crispa

Egregio Direttore, in relazione alle recenti considerazioni pubblicate sul suo giornale a proposito dell’ampliamento della discarica di Jolanda, vorrei fare le seguenti osservazioni.
L’intenzione di AREA di saturare l’intero spazio disponibile della discarica Crispa era nota da tempo. In una versione precedente era già stata rispedita al mittente dalla Provincia, anche grazie all’iniziativa consiliare dei Verdi, perché giudicata in contrasto con il Piano allora e tuttora in vigore (pratica VIA n. 136 del 2008). Nell’ultima versione era stata anticipata in sede di presentazione del nuovo piano industriale. Ci siamo limitati a segnalare l’avvio della procedura di VIA, che negli anni passati veniva annunciato dalla Provincia con un’assemblea pubblica, ora organizzata solo dopo essere stata espressamente richiesta.
Ritengo inoltre che le scelte della Provincia nei confronti di AREA, negli anni in cui ho esercitato la delega all’Ambiente, siano state assolutamente trasparenti. I progetti di AREA  sono stati esaminati e il suo operato è stato verificato come quelli di tutti gli altri soggetti, pubblici e privati, in relazione a quanto contenuto nelle disposizioni normative e nella pianificazione d’ambito. Quest’ultima è stata  approvata, sia nel testo del 2004, sia in quello aggiornato del 2009, al termine di un percorso di elaborazione partecipato, che ha coinvolto tutti i Comuni e gli enti competenti, le aziende affidatarie del servizio e decine di associazioni e singoli cittadini, attraverso il Forum di Agenda 21 Locale.  Il sito di Agenda 21 della Provincia contiene i resoconti degli incontri pubblici organizzati, a partire dal 2002, fino al 2009. L’obiettivo condiviso era innanzitutto la chiusura progressiva delle discariche, considerate il metodo più primitivo ed impattante di smaltimento. Per i singoli progetti sono state poi organizzate, come si è detto, specifiche istruttorie pubbliche. Per quanto riguarda i progetti di AREA è nel corso di queste occasioni, come di diverse riunioni apposite dei Consigli Comunali, che ho avuto modo di confrontarmi con gli amministratori locali e con i cittadini del luogo, comunicando loro i contenuti della pianificazione e assumendo, sulla base di questi, gli impegni di cui ora chiediamo il rispetto: la chiusura della discarica Crispa ad avvenuto esaurimento delle quantità autorizzate.
Le critiche da noi avanzate nei confronti dell’attuale Assessore provinciale all’Ambiente non sono ovviamente motivate dalle intenzioni di AREA, di cui evidentemente non è responsabile, ma dalla giustificazione quasi automatica che ne ha dato, evocando il fallimento del Piano, di cui comunque è sicuramente corresponsabile, e richiamando scenari napoletani assolutamente incompatibili con la realtà ferrarese.
Se si ritiene che il Piano vada aggiornato (posizione da noi condivisa se non altro perché quello attuale scade nel 2012 e il tempo utile per una partecipazione vera comincia a scarseggiare) si apra la discussione pubblica, si forniscano i dati, si faccia un bilancio delle azioni realizzate e di quelle no, si dichiarino apertamente le intenzioni e gli obiettivi. Niente di tutto questo è stato fatto, anzi: si è interrotto perfino il flusso informativo garantito in passato dall’Osservatorio Provinciale Rifiuti, di cui non si hanno più notizie. L’ultimo report pubblicato è quello relativo ai dati del 2009 e non hanno ancora visto la luce nemmeno i rapporti dei primi due quadrimestri del 2010. Solo dopo aver definito e condiviso l’ulteriore sviluppo del sistema provinciale, è possibile valutare i singoli nuovi progetti, non viceversa. Posto comunque che l’impatto ambientale di un nuovo piano deve essere minore di quello precedente.
Un’ultima osservazione relativa al paradossale tentativo di evocare presunte responsabilità dei Verdi per quanto riguarda le discariche del comune di Ferrara. Come è noto nel nostro paese le prime Liste Verdi vengono presentate alla metà degli anni ’80. A Ferrara i primi consiglieri, in Provincia e nel Comune di Ferrara, vengono eletti nel 1990. Fino al 1999 siamo stati all’opposizione. Nei primi anni del nuovo secolo sono state chiuse, finalmente, le due discariche di Cà Leona (una per rifiuti urbani, l’altra per speciali), le sole attive nel territorio del comune.
Sergio Golinelli
Co-portavoce dei Verdi per la Costituente Ecologista di Ferrara

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