
Se l’obiettivo doveva essere il rilancio del turismo, riteniamo che più cemento, prezzi inevitabilmente più alti, come denunciano le associazioni dei consumatori, e accessi al mare più difficili, non siano certo la strada giusta soprattutto nel nostro territorio, tra i maggiormente edificati in assoluto.
L’accoppiata privatizzazione-cementificazione renderà inoltre sempre più difficile una gestione delle zone costiere adeguata alla situazione che si sta determinando con il cambiamento climatico in atto. Rendere sempre più rigido il territorio costiero, riempiendolo di costruzioni permanenti, è infatti il contrario di ciò che dovrebbe essere fatto per difenderlo di fronte all’inasprimento dei fenomeni meteorologici e all’innalzamento del livello del mare (che va a sommarsi alla subsidenza in atto).
Per contrastare questo disegno riteniamo sia necessaria la presa di coscienza e la mobilitazione di chi crede che una dissennata attività edilizia abbia già prodotto troppi danni e che le prospettive, anche economiche, in particolare della nostra costa passino fondamentalmente per la tutela e il ripristino ambientale e per la qualità dell’offerta.
Verdi Per la Costituente Ecologista di Ferrara
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