Rifiuti. La Regione: superlflue le discariche, speciali sono attività marginale

RIFIUTI, LA REGIONE RISPONDE AI VERDI: SUPERFLUE LE DISCARICHE PER GLI URBANI; SPECIALI SOLO SE ATTIVITA’ MARGINALE PER LE AZIENDE IN HOUSE. MA LA PROVINCIA CONTINUA AD AUTORIZZARE.

E’ arrivata la risposta della Regione all’interrogazione presentata dalla consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo sulla gestione dei rifiuti nella provincia di Ferrara. Il testo contiene due elementi importanti.
Innanzitutto la Regione afferma che il sistema impiantistico, previsto dal Piano in vigore, è riuscito, già nei primi mesi del 2011, “a garantire la completa autosufficienza […] senza l’utilizzo delle discariche, bensì semplicemente avvalendosi del termovalorizzatore di Ferrara e dell’impianto di trattamento meccanico-biologico di Ostellato” e che in futuro, grazie all’aumento della Raccolta Differenziata previsto dalla legge, che la Regione considera plausibile, “non si dovrà far ricorso a impianti di discarica per rifiuti urbani, se non per quei modesti quantitativi di rifiuti derivanti dallo spezzamento delle strade, tecnicamente comunque non inceneribili, e in eventuali casi di emergenza dovuti al fermo degli impianti a tecnologia complessa”, nel caso cioè si fermassero contemporaneamente le due linee dell’inceneritore e l’impianto di Ostellato. Nessun ampliamento di discarica può quindi essere giustificato con necessità legate allo smaltimento dei rifiuti urbani, in quanto per i “modesti quantitativi” e per la remota eventualità di emergenza sono più che sufficienti gli spazi ancora disponibili nelle discariche non esaurite.
In secondo luogo la Regione afferma che AREA SpA e Soelia SpA, ma lo stessa cosa vale anche per CMV, avendo ottenuto l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti “in house”, possono smaltire rifiuti speciali solo a condizione che “il fatturato derivante da tale attività sia esiguo rispetto a quello derivante dall’attività principale” e che l’attività sia compatibile con la dimensione territoriale e pubblica delle Società.
La Provincia intanto, dopo aver dichiarato ben quattro mesi fa la necessità di aggiornare il Piano Rifiuti (naturalmente dopo aver ricevuto le richieste di ampliamento delle loro discariche da parte di tutte le aziende presenti sul territorio) non ha fatto più nulla in questo senso. Non solo non è stato organizzato un incontro pubblico, come la precedente amministrazione era solita fare, per esporre le intenzioni dell’amministrazione ed aprire ufficialmente il dibattito, ma si è mantenuto il black aut assoluto delle informazioni (l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti è riferito al 2009). Ha continuato invece imperterrita con le autorizzazioni: nei giorni scorsi si è avuto notizia di quella concessa a Soelia per 65.000 t.
Si profila quindi un vero e proprio paradosso: mentre il Piano produce gli effetti programmati, rendendo superflue le discariche, viene tradito nei fatti il suo obiettivo principale, che di queste prevedeva la chiusura. Il tutto per le strategie aziendali di bilancio, la cui liceità è tutta da dimostrare (il valore complessivo degli ampliamenti richiesti, 45 milioni di euro, può considerarsi esiguo? la dimensione territoriale è rispettata?), e la connivenza della Provincia, incapace di difendere la coerenza della pianificazione e priva di un disegno proprio.
Ribadiamo quindi la necessità di aprire al più presto il confronto sull’aggiornamento del Piano Rifiuti, affinché si possa giungere a definire uno strumento condiviso, innanzitutto dai tanti cittadini mobilitati su questo tema, in grado di ridurre ulteriormente l’impatto della gestione dei rifiuti attraverso il rilancio della prevenzione e del riciclo, la chiusura di tutte le discariche e la riduzione al minimo dell’attività dell’inceneritore.
Ricordiamo infine come sia indispensabile, in questa prospettiva, il rispetto dei tempi previsti dalla Regione per l’attuazione del Piano di Azione Ambientale 2008-2010, pena la perdita dei finanziamenti assegnati. In particolare segnaliamo che i lavori per la realizzazione del “Centro del riuso e del recupero”, già in ritardo di un anno, vanno avviati, come ribadisce la Regione, entro il 15 giugno, 2011.
Verdi per la Costituente Ecologista di Ferrara
Si allega la risposta della Regione: 1156.pdf

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