No alla privatizzazione dei servizi pubblici locali. La Regione impugni la manovra.

Comunicato Stampa
VERDI: NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI. LA REGIONE IMPUGNI LA MANOVRA.

Tra le misure più odiose della manovra economica agostana, sin dalla prima versione, vi è la riproposizione – tal quale a parte il riferimento al servizio idrico – dell’art. 23bis del decreto Ronchi, abrogato da 27 milioni di italiani. Odiosa perché si fa beffe dello straordinario risultato referendario e della volontà della stragande maggioranza dei cittadini italiani di uscire dal tunnel delle privatizzazioni forzate e di reimpossessarsi della gestione di quelli che abbiamo finalmente ricominciato a chiamare Beni Comuni.

Così, sulla pressione della speculazione internazionale, il nostro Governo ha deciso di costringere gli Enti Locali a svendere il proprio patrimonio e la propria capacità di amministrare il territorio. Come il patto di stabilità ha ingessato la capacità di investimento della amministrazioni locali senza alcun effetto su deficit e debito pubblico italiano (il debito dei comuni è in continua diminuzione, mentre quello dello stato continua a crescere), l’intervento sulla privatizzazione dei Servizi Pubblici Locali costringerà gli enti a rinunciare alla gestione di servizi da cui dipende gran parte della qualità della vita dei cittadini.

Così a Ferrara l’Amministrazione, seguendo il diktat governativo, sta ipotizzando la cessione di diversi servizi e di parte di aziende. Noi riteniamo che invece di arrendersi al tradimento della volontà popolare gli amministratori pubblici debbano tentare ogni via per opporsi rappresentando in questo modo le aspettative delle loro comunità.

Siamo convinti che solo con un nuovo modello economico e sociale si potrà uscire dalla crisi senza lacerare irrimediabilmente il tessuto sociale e un drastico peggioramento delle condizioni di esistenza per le persone. Questo nuovo modello non può prescindere dall’importanza dei Beni Comuni e della loro gestione che solo le amministrazioni locali possono ricondurre all’interesse collettivo.

Per questo chiediamo ai Comuni e alla Provincia una chiara presa di posizione in questo senso, aprendo un confronto diretto e pubblico con i cittadini, e alla Regione Emilia Romagna che ne ha la facoltà, di farsi portavoce del voto popolare dello scorso giugno impugnando la manovra correttiva di agosto presso la Corte Costituzionale.

Verdi per la Costituente Ecologista di Ferrara

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