Contro lo scempio di San Nicolò

Comunicato Stampa
Un altro scempio paesaggistico e ambientale: in questo caso i responsabili sono la Provincia di Ferrara e il Comune di Argenta. Episodi di questo tipo non devono più ripetersi.

Dopo lo “spianamento” dell’Area di Riequilibrio Ecologico “Schiaccianoci”, autorizzato dal Comune di Ferrara che avrebbe dovuto tutelarla, ora apprendiamo dell’abbattimento di 12 esemplari di tiglio, di oltre 60 anni, nelsannila frazione di San Nicolò, operato dalla Provincia con l’autorizzazione del Comune di Argenta, in violazione dei loro stessi regolamenti (rispettivamente per la gestione delle alberature stradali e del verde).
Sembra che la motivazione addotta siano le rimostranze di alcuni cittadini che lamentavano i danni arrecati dagli alberi alle loro proprietà (le radici che minacciano i muretti, le foglie che intasano le grondaie, la scarsa visibilità), ma l’intervento effettuato appare del tutto sproporzionato rispetto ai problemi prospettati.
Ancora una volta le nostre amministrazioni mostrano di ignorare che gli alberi, e più in generale la vegetazione spontanea od ornamentale, fanno parte del patrimonio ambientale e paesaggistico da conservare: è un principio riconosciuto universalmente in tutti i paesi civili e, nel nostro, tutelato dall’art. 9 della Costituzione. A maggior ragione, a nostro avviso, tale principio deve trovare più tenace applicazione in quelle zone del paese, come la nostra pianura ferrarese, nelle quali le urbanizzazioni e l’agricoltura intensiva hanno impoverito l’ambiente di una sua componente essenziale. Per questo motivo, anche la Sovrintendenza alle Belle Arti ha espresso in più occasioni, con vigore, l’esigenza di tutelare gli alberi nel corso delle operazioni di manutenzione, in quanto componente essenziale del patrimonio culturale e paesaggistico dei nostri territori.

Nel caso sopra riportato se questi principi fossero stati rispettati e i regolamenti specifici applicati, l’intervento avrebbe potuto riguardare solo i pochi esemplari effettivamente problematici e si sarebbe salvato un elemento del paesaggio ormai consolidato. Se invece i criteri che ispirano l’azione delle amministrazioni sono l’economicità della gestione e la rincorsa di ogni specifica lamentela, il nostro territorio vedrà ulteriormente compromessa la propria qualità ambientale e paesaggistica e i cittadini saranno privati di un loro diritto costituzionalmente garantito.

Ormai le piante sono state abbattute, e niente potrà riparare il danno arrecato al bene comune. Chiediamo tuttavia che le amministrazioni coinvolte, la Provincia di Ferrara ed il Comune di Argenta, riconoscano le proprie responsabilità e agiscano di conseguenza affinché episodi analoghi non si ripetano: le regole infatti devono valere per tutti, privati o enti pubblici senza eccezione. Chiediamo inoltre che si impegnino a compensare almeno parzialmente il danno arrecato ponendo in essere un intervento di riqualificazione ambientale a beneficio della comunità di S. Nicolò e di coloro i quali si sentono privati ingiustamente di un bene che sentivano profondamente parte della loro esistenza.

Verdi di Ferrara per la Costituente Ecologista

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