AREA: SOLDI IN CAMBIO DI SALUTE ED AMBIENTE?

Nella risposta al nostro comunicato, con il quale abbiamo denunciato l’incoerenza tra le richieste di AREA e il Piano Rifiuti,  l’azienda afferma che “lo smaltimento dei rifiuti speciali…esula dal PPGR”, lasciando intendere che quindi il loro progetto di ampliamento per altre 250.000 t sia perfettamente giustificata. A questo proposito va ricordato che
la pianificazione, per quanto riguarda gli speciali, è tenuta a verificare se la struttura impiantistica presente e in previsione sia in grado di fare fronte alle esigenze di smaltimento dell’ambito (la provincia),: il Piano Provinciale di Ferrara ha verificato che per gli speciali non pericolosi non è necessario nessun nuovo impianto, oltre a quelli presenti o in previsione;
a questo proposito il Piano provinciale recepisce l’Accordo tra tutti i comuni della provincia e la Provincia stessa, stabilito in sede di Assemblea dell’ATO6 nel 2006, che non prevede nessun ampliamento della discarica Crispa dopo il suo esaurimento (ipotizzato nel 2010);
da quel momento alla discarica di Jolanda il Piano non assegna quindi nessun ruolo, né per gli urbani, né per gli speciali, in coerenza con gli impegni presi nei confronti dei cittadini e con le considerazioni circa la fragilità ambientale del sito;
il Piano Rifiuti inoltre e soprattutto ha tra gli obiettivi prioritari la progressiva eliminazione dello smaltimento in discarica, considerato dalla normativa nazionale e comunitaria il più impattante in assoluto: sarebbe quantomeno bizzarro che mentre si chiudono le discariche per gli urbani (che il pubblico è obbligato a smaltire nel bacino di produzione) le si ampliasse per gli speciali (il cui smaltimento è affidato al mercato e non ha confini).
In questo contesto il progetto di AREA ha tutte ed esclusivamente le caratteristiche di un’iniziativa imprenditoriale, finalizzata a rimettere in equilibrio il disastrato bilancio aziendale e che nulla ha a che fare con il servizio pubblico affidato “in house”  da ATO6.   In altre parole AREA si propone di reperire le risorse di cui ha bisogno per risanare i cuoi conti attraverso l’importazione di rifiuti da altre province e regioni (come del resto ha ampiamente fatto negli anni passati) e quindi proponendo un impatto ambientale non giustificato da alcuna utilità. Il tutto naturalmente a scapito della qualità ambientale del territorio e della qualità della vita dei cittadini.
Per quanto riguarda infine il giudizio sull’inefficienza e sull’allegria della gestione passata, causa degli attuali problemi finanziari, sarebbe un insulto alla memoria dei lettori richiamare le cronache degli ultimi anni.

Verdi per la Costituente ecologista di Ferrara

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